Rotocalco.dell'unità.pastorale.num.2.anno2.del.06.02.2022 - www.parrocchie.campobello.it

Unità Pastorale Campobello di Mazara
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Rotocalco.dell'unità.pastorale.num.2.anno2.del.06.02.2022

L'ottavo giorno > Anno 2
6 Febbraio 2022
Domenica 23 Gennaio "Domenica della Parola".
Processione di ingresso



In Questo numero
  1. Diocesi Mazara del Vallo. Stop ai padrini:
    La libertà di una scelta
  2. Campobello. 61 anni insieme
  3. Dona un giocattolo che regala un sorriso
  4. Che meraviglia vedere la gioia negli occhi dei bimbi!
  5. La mia quarantena
  6. Adolescenti in isolamento
  7. Chiesa Madre. In un piccolo dono un segno autentico di prossimità e amicizia
  8. Umanesimo cristiano ed Europa nel cuore di David
  9. Benjamin da Chicago. Generazioni in cammino nella storia
  10. Domenica della Parola. Vivere da veri testimoni
  11. Chiesa Madre. Restauro simulacro Immacolata
  12. Rubrica: Voce alle Famiglie
  13. Rubrica: Franciscus Papa

1.Diocesi Mazara del Vallo. Stop ai padrini: La libertà di una scelta


“Ad accompagnare davanti al presbiterio chi deve ricevere il Battesimo o la Cresima saranno i genitori o chi ne ha curato la preparazione religiosa”.
Decreto in vigore nella diocesi di Mazara del Vallo dal 1° gennaio scorso, ad experimentum fino al 2024.

Una novità oramai attesa dopo gli orientamenti pastorali diocesani 2021-22, che avevano  preannunciato un riorientamento della pastorale sacramentale, ridotta a "ritualismo".  È necessario "un raccordo tra fede, sacramento e vita", sono le parole di mons. Mogavero. "I genitori che chiedono il battesimo per i propri figli, devono compiere una scelta esplicita di fede", così afferma ancora il nostro vescovo nel quarto appello, "Dono della Grazia".

Il Vescovo, in un intervista al Vatican News, dichiara che appare oramai decaduto l'ufficio di padrino; un ruolo che ha perso il suo significato originario limitandosi a una presenza liturgica, puramente formale.
È ovvio che un cambiamento radicale  apre un dibattito sulla questione ma in fondo, continua il vescovo:
"Siamo stati un po' tutti spettatori dello svuotamento di senso di queste figure,  potevamo comunque invertire la tendenza quando ci eravamo resi conto che le figure di madrine o padrini si erano trasformate puramente a coreografia del rito, ma non l'abbiamo fatto spontaneamente".

È possibile che nel tempo la figura dei padrini possa essere recuperata. Alle comunità il compito di ritornare a valorizzare queste figure, dal punto di vista ministeriale e teologico.
Novità anche sul percorso di iniziazione cristiana dei fanciulli. I genitori non sono più chiamati a scegliere  un cammino per i sacramenti ma un cammino per la vita.

Impegniamoci quindi ad accompagnare le famiglie che scelgono il sacramento per i propri figli, un impegno che non può essere oramai delegato solo ai catechisti ma, nella logica di una pastorale integrata, è affidato a tutta la comunità.
Sulla questione padrini si o padrini no c'è chi ha scelto liberamente, quando ancora il decreto non era in vigore, di voler essere testimone di fede dei propri figli.

Una giovane coppia, Stefano Rizzuto e Antonia Guccione ci raccontano la gioia della loro scelta.
"Il 26 dicembre scorso" raccontano "abbiamo scelto di presentare al Signore i nostri bambini Salvatore e Vincenzo da genitori, accompagnati dalla presenza della comunità e dalle nostre famiglie". E continuano:
"Il battesimo é un sacramento molto importante e siamo stati onorati di rivestire il ruolo di testimoni della fede per i nostri bambini". "Confidiamo nell'affetto di chi ama i nostri figli e siamo certi che ci aiuteranno nel loro percorso di crescita e nel loro cammino di fede".
Leone Rossella

2.Campobello. 61 anni insieme

Sono Paola Pulaneo figlia di Paolino Pulaneo e Maria Cappadonna Margiotta.
Mia madre il diciotto maggio compirà  ottantadue anni e da quasi dodici é affetta da una malattia, l'Alzheimer.
Una patologia che in maniera silente le ha portato via tutti i ricordi e le sensazioni più belle.

Mia nonna biologica morì quando mia madre aveva solo quattro anni, così mia mamma fù adottata da una famiglia di Campobello di Mazara.  È stata cresciuta con amore dai nuovi genitori, non le hanno mai fatto mancare nulla e alla loro morte ha ereditato tutte le loro proprietà.

Al tribunale di Palermo, all'età di quattordici anni mia madre vive il giorno più tragico della sua vita, il padre biologico  rinuncia completamente a lei. Quel giorno per la mia mamma  è stato come morire, per questo motivo porta due cognomi.

All'età di diciotto anni, dopo quattro anni di fidanzamento sposa mio padre Paolino Pulaneo.
Da lì inizia per loro un percorso di vita bellissimo, ricevono da Dio il dono più prezioso, la nascita di due figlie Antonina e Paola, che sarei io. Per mia madre la famiglia ha significato tutto, nella famiglia ha trovato amici, parenti, confidenti, in poche parole tutta la sua vita!

Il 2 gennaio 2022 ricorre il loro 61° anniversario di matrimonio, un percorso di vita fatto di tanti sacrifici, collaborazione, rinunce, rispetto e infinito amore.
Quell'amore che ancora oggi tiene mio padre al suo fianco nonostante lei non sia più la persona di una volta.
Un amore che ogni giorno si prende cura di lei, che la coccola, che le dà il bacio della buonanotte e che sa ancora dire:"Tu sei l'unica cosa che mi dà la forza di andare avanti".

Mia madre non é stata molto fortunata perché nel momento in cui doveva godere il frutto di tanti sacrifici, la vita le ha messo davanti una situazione particolare, dove ha continuamente bisogno delle attenzioni dei suoi cari.
Agli esordi della malattia, quando ancora aveva un po' di lucidità, ripeteva che si sentiva ugualmente fortunata, perché Dio l'aveva unita in matrimonio con una persona meravigliosa facendola sentire amata ogni giorno della vita.
Una storia vera, d'altri tempi, ma che sicuramente insegna molto a noi giovani coppie.

3.Dona un giocattolo che regala un sorriso

Il 6 gennaio noi volontari del servizio civile universale e gli operatori dello sportello antiviolenza Diana, di Campobello di Mazara abbiamo avuto occasione di collaborare con la Caritas parrocchiale al fine di realizzare, all'interno di un programma di progetti sociali, la raccolta di giocattoli denominata "Dona un giocattolo, che regala un sorriso"!

Le associazioni e la comunità tutta hanno raccolto doni per i più piccini che non sempre possono avere modo di scartare regali come ogni bambino dovrebbe poter fare. Certamente il gesto di regalare un sorriso ai bambini meno fortunati diviene sempre motivo e motore di crescita per la collettività che si è mostrata attiva e coesa con le nostre associazioni.

Semplici azioni solidali sono capaci di creare forti legami e sentimenti di affetto sincero non scalfibili nel tempo.
Dott.ssa Anna Stallone
Operatrice sportello antiviolenza Diana

4.Che meraviglia vedere la gioia negli occhi dei bimbi!

Nella giornata dell’Epifania, nella chiesa madre di Campobello di Mazara, l’AVO (Associazione Volontari Ospedalieri) di Castelvetrano, è stata invitata, dalla Caritas, alla cerimonia di distribuzione dei giocattoli ai bambini meno fortunati del territorio.  

In virtù di una collaborazione a livello nazionale, sancita all’inizio del periodo pandemico, tra la FEDERAVO e la CARITAS nazionale, la nostra Associazione, che da sempre opera con i suoi volontari nelle corsie dell’ospedale di Castelvetrano, offrendo conforto e sostegno agli ammalati e alle loro famiglie e che, attualmente, è impegnata all’interno degli hub vaccinali, è stata lieta di porgere il proprio aiuto, agli operatori della Caritas,  nella raccolta dei giocattoli durante il periodo natalizio.
Se CARITAS chiama, AVO risponde…

In questo frangente di collaborazione si è coniata questa carinissima frase che vogliamo fare nostra, ponendoci come “piccolo” sostegno a una grande  "famiglia”,  il cui intervento nel territorio è di fondamentale importanza, considerando l’innalzamento del livello di povertà, causato soprattutto dalla pandemia.
Nella raccolta siamo stati coadiuvati, anche e soprattutto, dai giovani operatori dello Sportello antiviolenza Diana e questa collaborazione tra più associazioni non può che renderci felici, specialmente perché questa solidarietà confluisce nel bene comune.

Lo stupore prima e la gioia dopo, intravisti negli occhi dei bambini, sul volto coperto dalla mascherina, nel momento in cui ricevevano il regalo, ha reso la giornata piena e completa.
E’ una sensazione che ognuno di noi, come volontario, deve provare personalmente e interiormente, perché non esistono parole adatte a spiegare il sentimento di completezza che si prova nell’adoperarsi per gli altri… Non solo si dà, ma si riceve e tanto…

Per questo meraviglioso sentimento del DONARE che ci accomuna e per averci reso partecipi di questa commovente cerimonia, vi diciamo GRAZIE.
GRAZIE, a nome di AVO, a Don  Nicola Patti, che ci ha accolto con grande ospitalità, facendoci sentire parte integrante anche nella comunità parrocchiale di Campobello di Mazara.
GRAZIE alle effervescenti e instancabili operatrici della Caritas, impeccabili ed efficienti nell’organizzazione.
GRAZIE, soprattutto, a tutti i bambini e alle loro famiglie, che con i loro sorrisi mascherati hanno reso fattibile e possibile l’atmosfera del Santo Natale in questo momento poco felice.
Anna Licata in rappresentanza di
AVO ASSOCIAZIONE VOLONTARI OSPEDALIERI
CASTELVETRANO

5.La mia quarantena

Mi chiamo Giuseppe Lombardo ho 17 anni e giorno 23 sono risultato positivo al test rapido covid 19.
Aspettavo le vacanze di Natale da Ottobre, soprattutto per stare con la mia famiglia e gli amici, ma quello che è successo mi ha distrutto moralmente.

Fisicamente sono stato bene, avevo pochi sintomi, ma il morale ogni giorno peggiorava, mi sentivo solo ero frustato e nervoso. Non sono mancati i messaggi, le chiamate e le videochiamate delle persone che mi volevano bene, questo mi ha aiutato molto dato che ero chiuso nella mia stanza 24 ore su 24.

I momenti più brutti sono stati giorno 25 e 31, ovviamente le festività che tutti i ragazzi passano con la famiglia e con le persone più importanti, in quei momenti volevo uscire e abbracciare i miei familiari o anche semplicemente mangiare con loro, ma ciò mi è stato vietato.

Voglio ringraziare i mei genitori e gli amici che mi sono stati veramente vicini con messaggi e chiamate; purtroppo dobbiamo conviverci con questo virus, che ci sta togliendo tutto: gli affetti familiari ecc...

Uscito dalla quarantena, giorno 6 gennaio 2022, dopo 16 giorni, sono andato subito ad abbracciare la mia famiglia, ero contentissimo. Però oltre ad essere contento nei giorni successivi pensavo a quanto le cose semplici sono importanti.
Una conversazione amichevole, un abbraccio, una stretta di mano, tutte cose che davo per scontato ma che con la pandemia ho cominciato ad apprezzare.

Ho avuto molta paura, soprattutto per i mei nonni, ma fortunatamente non sono stati contagiati, ho pensato subito a loro perché sono più fragili di me e potevano stare veramente male.
Noi ragazzi ci stiamo privando di molte cose e purtroppo stiamo pagando noi il vero prezzo della pandemia.

Sono uscito più forte di prima e mi auguro che questa testimonianza possa servire a chi magari ha passato o sta passando questa situazione. Bisogna farsi forza tanto prima o poi finirà tutto ciò.

6.Adolescenti in isolamento

Purtroppo quest’anno le mie vacanze non sono andate come speravo, il 23 Dicembre scopro di essere positiva al covid!
Tra pianti e dispiaceri mi metto in isolamento, ho avuto subito paura per la mia famiglia ma fortunatamente sono risultati tutti negativi. Ciò mi ha fatto tranquillizzare molto, mi ha tolto un pensiero.

Inizialmente i giorni passavano velocemente, ho passato  le feste sola in una stanza, senza poter vedere nessuno. Ho “festeggiato” Capodanno attraverso una videochiamata con amici e famiglia. Oltre me sono risultati positivi alcuni miei amici, anche loro fortunatamente non hanno avuto sintomi gravi, ci facevamo compagnia e ci davamo forza a vicenda essendo tutti nella stessa situazione.

Devo ringraziare tutti i miei amici, la mia famiglia e tutte le persone che anche con un messaggio o con una chiamata mi hanno fatto sentire meno sola e mi sono state vicine.
Quando ho fatto il secondo tampone molecolare ero sicura di risultare negativa, invece ero nuovamente positiva, non me l’aspettavo proprio, mi sono demoralizzata molto.

Dopo una settimana ho rifatto il tampone e sono risultata negativa, ho potuto riabbracciare la mia famiglia e questo mi ha riempito di gioia. Gli ultimi giorni sono stati davvero difficili non passavano più, non vedevo l’ora di negativizzarmi il prima possibile per poter tornare alla mia vita quotidiana, una vita normale.

Penso che queste righe che ho scritto di getto, rispecchino non solo il mio pensiero e il mio periodo di isolamento, ma quello di tanti altri adolescenti che, come me, si sono trovati catapultati nella mia stessa situazione.
Stefania Pantaleo, 18 anni

7.Chiesa Madre. In un piccolo dono un segno autentico di prossimità e amicizia


Alla fine della  celebrazione eucaristica di domenica nove gennaio, in Chiesa Madre, abbiamo vissuto un momento di significativa condivisione cristiana.

Grazie all'arciprete don Nicola Patti, agli operatori della Caritas parrocchiale Rossella Leone  ed Enza Lupo, io e mio marito Francesco Ciravolo, responsabile di "Banca Mediolanum" agenzia di Campobello di Mazara, abbiamo donato anche quest'anno un tablet ad una famiglia, utile, ad esempio, per la DAD.

Ciò è stato possibile grazie ai nostri straordinari clienti che ci hanno permesso di ricevere ancora una volta il premio produzione, destinato in parte all'acquisto del tablet.
Come segno della nostra presenza nella comunità parrocchiale abbiamo anche donato a don Nicola una cornice con alcune foto significative che ritraggono la donazione del tablet dell'anno precedente.
Francesca Greco
Francesco Ciravolo

8.Umanesimo cristiano ed Europa nel cuore di David

Non è mai facile scrivere di qualcuno che non hai conosciuto e che non hai potuto intervistare, ma questo non avviene per David Sassoli, perché il suo volto e il suo modo di essere giornalista sono entrati nelle case degli italiani da tempo, ma soprattutto perché era chiara la sua pacata, ma grande, volontà di mettere al centro l’uomo e le disuguaglianze per aggredirle e combatterle.
Indispensabile per conoscerlo meglio è un viaggio nelle sue radici cristiano cattoliche, dall’AGESCI, alla prima importante attività politica nella "Rosa Bianca" dove cresce nella missione del servizio politico. Sembra banale e scontato, ma spesso chi si approccia alla politica non ha formazione e nemmeno identità, Sassoli ha entrambe le caratteristiche e non è un caso che sia arrivato così al suo successo.

Non si può però parlare di lui senza la scelta più importante su cui ruota tutto il resto, la sua famiglia, non una scelta ordinaria, ma profonda, fatta di valori che si notano quando sua moglie parla di lui, dai banchi di scuola, dell’averlo diviso con tante persone, ma mai perso, e suo figlio che dice che la parola amore è stata gridata fino alla fine insieme al saluto che lo accompagnava ogni volta che usciva: "buona strada e mi raccomando giudizio", di sua figlia,  che parla di avere attenzione a chi ne ha bisogno senza mai voltarsi come testamento.

Europeista convinto, non come tanti che stanno lì per insuccesso in patria, ma convinto che il Muro di Berlino non avesse senso, che l’Europa non è un luogo che detta leggi schiavo dell’economia, ma un luogo politico dove si deve lottare per la solidarietà, dove si deve accogliere il rifugiato, dove i grandi temi vanno discussi e proprio nella dialettica e nel confronto trovare le soluzioni.

Un cattolico che non ha paura della propria identità, ma che non la sbandiera in simboli spesso usati strumentalmente per fini elettorali, riesce a porre la propria azione coerentemente agli stessi valori. Si incontra da giovane scout con Papa Wojtyla nel 1984 e dona il fazzolettone del suo gruppo, forse una visione di continuità delle tanto amate radici cristiane di Giovanni Paolo II.

Biagio Conte lo incontra nel 2019, dopo il pellegrinaggio verso Strasburgo, con la consegna di una lettera nella quale chiede di non voltarsi dall’altra parte nel soccorso ai migranti e alla quale Sassoli aveva risposto “ognuno di noi ha una missione: costruire insieme un mondo migliore”.

Voglio concludere con ciò che imediatamente emerge all’indomani della sua morte, esattamente all’elezione della nuova Presidente del Parlamento Europeo, la più giovane donna che presiede detto organo, Roberta Metsola esprime tutta la continuità, cosa rara in politica,  “La prima cosa che  vorrei fare come Presidente è pensare all’eredità di David Sassoli... Onorerò David Sassoli come Presidente difendendo sempre l’Europa, i nostri valori comuni di democrazia, dignità, giustizia, solidarietà, uguaglianza, Stato di diritto e diritti fondamentali”.

Oggi siamo tutti alla ricerca di punti di riferimento, David Sassoli è questo, i suoi messaggi sono in cammino, dobbiamo riflettere da cristiani come reinterpretare il nostro ruolo nella società di oggi che è sicuramente complessa e plurale, ciò vorrà dire mescolarci, senza rimanere fuori dalla storia, rimanendo fermi nella propria identità, valorizzando gli altri e il confronto.
Giuseppe Scozzari

9.Benjamin da Chicago. Generazioni in cammino nella storia
Benjamin Williams è un americano di quarantacinque anni, che ha visitato Campobello di Mazara il tredici e quattordici gennaio.
I suoi bisnonni, Giuseppe Lentini e Rosalia Barbera, erano emigrati da Campobello negli Stati Uniti con la loro famiglia agli inizi del Novecento. Si erano stabiliti prima a Wilkes Barre, in Pennsylvania, e poi finalmente a Chicago, Illinois.

Foto 1917.Nella foto alcuni familiari di Campobello di Mazara. "Matrimonio di Tobias Chieffi e Vincenza Stallone". Presenti i membri delle famiglie Stallone, Chieffi, Lentini e Barbera. Wilkes-Barre, Pennsylvania, USA.
Con l'aiuto generoso di Don Nicola Patti e di Pietro Bono, campobellese proprietario e gestore del Bed and Breakfast "Da Matì" situato in via Zara, il signor Williams è riuscito a trovare importanti informazioni sui suoi antenati, inclusi i fondamentali atti di battesimo e di matrimonio.

Accompagnato da Pietro Bono che ha contribuito alla sua ricerca
Dice il signor Williams: "Ho desiderato a lungo di tornare a Campobello per vedere da dove viene la mia famiglia. E' stato un enorme piacere essere qui, un luogo che è per me nuovo, ma allo stesso tempo mi sembra in qualche modo familiare. Sono molto grato per la calda accoglienza che ho ricevuto e voglio ringraziare chiunque mi abbia aiutato. Spero di tornare presto."

I suoi bisnonni erano partiti per gli Stati Uniti insieme a molti loro parenti, inclusi membri delle famiglie Lentini, Barbera, Stallone, Mannone e Bascio. Alcuni membri di queste famiglie invece avevano scelto di rimanere a Campobello.
I bisnonni del signor Williams partirono dal porto di Palermo e viaggiarono in nave fino a New York. Quando salutò sua madre dalla nave a Palermo, Rosalia Barbera si rese conto che non l'avrebbe rivista mai più.

La sua famiglia. Vivono in Germania
Il signor Williams sarebbe felice di essere contattato da qualsiasi parente di Campobello. Egli, originario di Chicago, ora vive nel sud della Germania con sua moglie Dorotea e i loro quattro figli.

Ecco il suo albero genealogico con gli antenati e parenti di Campobello di Mazara:



10.Domenica della Parola. Vivere da veri testimoni

Domenica 23 gennaio si è celebrata in tutta la Chiesa la “Domenica della Parola di Dio”. Voluta da Papa Francesco, è stata istituita con il Motu Proprio Aperuit Illis il 30 settembre 2019, che stabilisce di dedicare la III domenica del Tempo Ordinario alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio, per far crescere la religiosa e assidua familiarità con le Sacre Scritture e il rapporto tra Parola di Dio e liturgia.

La Parola "Svela Dio".
La Parola "Ci porta all'uomo".
Sono le parole di Papa Francesco nella Basilica di San Pietro nella domenica della Parola.

Un Dio che attraverso le Scritture, ci svela il suo volto, come di Colui che si prende cura della nostra povertà ed ha a cuore il nostro destino.

Un Dio che attraverso la Parola ci porta all’uomo, che ci spinge fuori da noi stessi per metterci in cammino incontro ai fratelli, con la sua forza mite e liberante.

Ecco la riscoperta della Parola di Dio nella Chiesa. È noto come il Concilio Vaticano ha dato un grande impulso alla riscoperta della Parola di Dio con la Costituzione dogmatica "Dei Verbum".
Nel 2008 Benedetto XVI ha convocato il Sinodo sul tema “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa” e in seguito l’Esortazione Apostolica "Verbum Domini", che costituisce un insegnamento imprescindibile per le nostre comunità sul carattere sacramentale dell'azione liturgica.

Il tempo che stiamo vivendo é l’occasione per rimettere al centro
la persona, prima ancora dei programmi e dei piani pastorali. La
nostra Chiesa ha bisogno più che mai di persone mature nella fede, formate alla scuola della Parola di Dio, che si spendano quotidianamente per raccontare agli altri con gesti e parole cosa significa godere dell’amicizia del Dio di Gesù Cristo.
Sono queste le linee del Sussidio predisposto per la Domenica
della Parola di Dio del 2022  che ha come tema proprio la testimonianza.

Chiediamo a Dio la grazia di essere Testimoni su modello dei Santi, che non sono stati ammiratori, ma imitatori di Gesù;
non sono stati spettatori, ma protagonisti del Vangelo; non hanno
creduto a parole, ma con i fatti.
Rossella Leone

11.Chiesa Madre. Restauro simulacro Immacolata

Alle battute finali il restauro del simulacro mariano.
I lavori diretti dalla dottoressa Mazzola hanno visto la partecipazione di diverse collaboratrici.
Attualmente sono presenti in laboratorio Arianna Farao di Piacenza e Sara Camiletti di Cermenate (Como) entrambe al quarto anno dell'accademia di Brera.

12.Rubrica: Voce alle Famiglie

Ciao a tutti mi chiamo Vincenzo Patti, come sappiamo tutti da circa due anni è entrato nelle nostre case un virus: il Covid 19.
Grazie alla scienza la popolazione si è potuta vaccinare e da poco si è aperta anche la campagna vaccinale per i bambini. Io mi sono vaccinato e dato che ho avuto coraggio a farlo mi hanno dato un attestato. Io invito tutti a vaccinarsi, così grazie alla scienza e al Signore possiamo difenderci da questo virus e difendere anche gli altri.
Ciao a tutti

Oggi quando sono andata a fare il vaccino ero tranquilla, avevo il desiderio di vaccinarmi. Ho capito che farlo  è l'unico strumento che ho al momento a disposizione per combattere questo virus che ha tolto a noi bambini qualsiasi momento di divertimento e condivisione con i nostri coetanei. Quando poi sono entrata nella stanza, ho avuto paura e non nascondo il fatto di aver versato qualche lacrima, ma è stato un attimo, perché, subito dopo mi sono sentita meglio e soprattutto più sicura. So che devo comunque stare attenta e rispettare le regole.
Aurora Stallone.

Io ho fatto il vaccino perché in questa guerra voglio uscire vincitore!
Francesco Pace

13.Rubrica: Franciscus Papa

Cari fratelli e sorelle, seguiamo anche noi la stella di Gesù! Non lasciamoci distogliere dai bagliori del mondo, stelle luccicanti ma stelle cadenti. Non seguiamo le mode del momento, meteore che si spengono; non inseguiamo la tentazione di brillare di luce propria, di chiuderci cioè nel nostro gruppo e di autoconservarci. Il nostro sguardo sia fisso su Cristo, in Cielo, sulla stella di Gesù. Seguiamo Lui, il suo Vangelo, il suo invito all’unità, senza preoccuparci di quanto lungo e faticoso sarà il viaggio per raggiungerla pienamente. Non dimentichiamo che, guardando la luce, la Chiesa, la nostra Chiesa, nel cammino dell’unità, continua a essere il “mysterium lunae”. Desideriamo e camminiamo insieme, sostenendoci a vicenda, come hanno fatto i Magi.

Vespri al termine della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (25-01-2022)
Basilica di San Paolo

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